Giro d’Italia 2019, Viviani ammette: “Non sono il più forte, non mi piace come faccio gli sprint, come se non avessi fiducia”
Elia Viviani ammette di aver perso convinzione in questo Giro d’Italia 2019. Non tanto per le sconfitte subite, quanto piuttosto per la vittoria di cui è stato privato. Ancora una volta piazzato, secondo alle spalle di Arnaud Démare (Groupama-FDJ), il velocista della Deceuninck – QuickStep continua ad andarci vicino, segno che la gamba comunque c’è, ma quel che non va è nell’impostazione, nella convinzione e nella conseguente cattiveria agonistica. E questo si riflette in volata confuse, in cui la mancanza di fiducia nei propri mezzi lo porta a decisioni sbagliate, perdendo di vista i suoi compagni che potrebbero guidarlo e lanciarlo.
“Non mi piace come sto facendo gli sprint – ammette alla Gazzetta dello Sport – Seguo gli altri invece di fare la mia volata. Con Demare ho perso il confronto, ma non ho fatto la mia volata. Il francese è partito bene, pulito, tutto sulla sinistra. Devo tornare a fare così, invece è come se avessi perso fiducia. A livello di testa pensavo di essere più forte, il declassamento a Orbetello mi ha mandato in confusione. Qua ai 600 metri avevo ancora due compagni, invece ho seguito il treno della Lotto. Ho sbagliato, devo fare le volate con Sabatini”.
Dello stesso parere Mario Cipollini, che al quotidiano rosa commenta la situazione: “Non voglio criticarlo, però mi pare in confusione. Ha in squadra Sabatini, come ultimo uomo è il migliore, un professore, ma non lo sfrutta mai. È come se non si fidasse, così per lanciare la volata salta da una ruota all’altra. È il primo a essere confuso e gli altri vanno di conseguenza. Faccia partire dritto Sabatini ai 450 metri e stia alla sua ruota, poi vediamo come finisce”.
La sconfitta non deve tuttavia essere momento di sconforto, ma pur consapevole dei propri limiti si può ripartire e il campione olimpico dell’Omnium ha ancora la possibilità di rifarsi, a partire da oggi. “Non ci sono scuse, non sono il più forte – sottolinea – Però sono sereno: Demare ha fatto una gran volata e mi ha battuto. Quando è così, non c’è niente da recriminare”. A Novi Ligure prima occasione di riscatto, mentre l’ultima sarà a Santa Maria di Sala. “Il Giro non è finito – rilancia – Semplicemente non sono il più forte, quindi non ho ancora vinto”.
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